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STORIA MONTESCUDO
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Storia Montescudo
STORIA RIMINI
STORIA ANTICA MONTESCUDO
Storia di Montescudo
Montescudo, il cui toponimo Mons Scutulum, composto dai termini latini mons (monte) e
scutulum (piccolo scudo), attestato nel 1228 come Montem Scutulum, è sito di origini antichissime. Benché ancora oggi le ricerche archeologiche
non abbiano prodotto dati chiari ed univoci è certa l'esistenza sul territorio di Montescudo di insediamenti di età protostorica e storica. Il vicino centro di Santa Maria del Piano, a motivo dei suoi depositi di
argilla, che diedero vita, attraverso l'emporio costiero di Crustumium, al florido commercio di anfore e vasi con il resto d'Italia e la Grecia, fu indubbiamente frequentato sin dall'età più antica. Alcuni reperti
archeologici sembrano d'altra parte confermare la presenza sul territorio di Etruschi e Celti. Certa è la presenza dei Romani, che in età augustea (fine I sec. a.C. – inizi I sec. d.C.) stabilirono a Montescudo una stazione di
posta. Il toponimo Montescutulum (Montescutolo) è attestato per la prima volta nel Diploma con il quale Ottone I donò, nel 962, ai Carpegna, potenti signori dell'alta Valconca, la proprietà dei feudi elencati nel
Diploma stesso. In seguito Montescudo passò sotto il dominio dei Malatesta, potenti signori di Rimini, che resero Montescudo un baluardo di fondamentale importanza nel loro sistema difensivo.
Sigismondo Pandolfo Malatesta vi edificò, nel 1460, un'imponente rocca, che, come ricorda
l'iscrizione marmorea posta da Sigismondo stesso sul bastione meridionale delle mura, intendeva essere scudo della città di Rimini. Dopo brevi interventi dei signori di Montefeltro, Montescudo entrò, nel 1528, in possesso dello Stato della Chiesa. In età napoleonica fu capoluogo del III Cantone del Compartimento di Rimini. Nel 1862, dopo l'annessione al Regno
d'Italia, l'antica denominazione di Montescutolo fu mutata nell'attuale denominazione Montescudo.
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