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RIUNIONE DI VILLA RUFFI
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STORIA RIMINI
STORIA
RINASCIMENTALE RIMINI
La riunione di Villa Ruffi
Rimini, città balneare, fu prescelta, nel 1874, come luogo del Convegno risolutivo degli anarchici e dei repubblicani seguaci di
Giuseppe Mazzini,
destinato a divenire il simbolo della repressione del governo monarchico. Gli esponenti repubblicani ed anarchici si sarebbero dovuti riunire, domenica 2 agosto, allo Stabilimento dei Bagni. La riunione vera e
propria si tenne tuttavia a Villa Ruffi, una casa di campagna sul colle di
Covignano di proprietà di Ercole Ruffi, industriale dello zolfo, presidente della
Camera di Commercio di Rimini e repubblicano moderato, concessa per la
riunione su richiesta del riminese Domenico Bilancioni, medico ed ex garibaldino. La riunione non ebbe un buon esito, poiché mentre i rappresentanti anarchici e repubblicani erano riuniti nella sala al piano
terra sotto la presidenza di Aurelio Saffi, i Reali Carabinieri, appostati dietro le siepi all’esterno della casa, fecero irruzione ed interruppero l'assemblea. Personalità molto importanti, quali Aurelio Saffi, intimo
amico di Giuseppe Mazzini e triumviro della Repubblica Romana, Alessandro Fortis, eroe del Risorgimento e, tra i riminesi,
Domenico Bilancioni, Achille Serpieri e Domenico Francolini, esponente di spicco del libertarismo
riminese, furono arrestati con l'accusa di avere progettato un'insurrezione antimonarchica. La città di Rimini rimase enormemente impressionata dall'irruzione, durante la quale il governo aveva intenzionalmente calcato
la mano al fine di rassicurare i moderati e presentarsi come salvatore della patria. In seguito a manifestazioni di solidarietà e simpatia nei confronti degli arrestati, questi ultimi furono - tra l'ottobre e il
dicembre del 1874 - rimessi in libertà.
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