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CARLO MALATESTA
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STORIA RIMINI
STORIA ANTICA RIMINI
Signoria di Carlo Malatesta, figlio di Galeotto I Malatesta
Galeotto I Malatesta assegnò la signoria di Rimini al figlio primogenito Carlo Malatesta, vera
guida della casata dei Malatesta. Alla morte del padre Galeotto I, pur avendo solamente 17 anni, Carlo Malatesta aveva già dato buona prova di sé sia in
ambito militare che politico. La sua signoria, che si protrasse dal 1385 al 1429, rappresentò uno dei periodi più pacifici e floridi della città di
Rimini. Nel 1937 fu nominato capitano generale della Lega contro il duca di Milano Giangaleazzo Visconti. Le sue capacità militari, politiche e
diplomatiche, che portarono a complesse trattative di pace, indussero quest’ultimo ad assicurarsene i servigi. Carlo, nominato comandante delle truppe di
Giangaleazzo Visconti, fu, nel 1401, l'artefice principale della vittoria di Brescia contro re Roberto di Baviera. Carlo, ritiratosi dalla guerra per
timore di dispiacere al Papa, combatté, in seguito, contro i figli di Giangaleazzo Visconti, nel frattempo morto, riportando alla Chiesa, come suo
Vicario, Faenza e Bologna. Tornato al servizio di Giovanni Maria Visconti, la tirannia di quest'ultimo lo indusse a ritirarsi in Romagna. Ma l'opera
politica maggiore di Carlo fu il ruolo di mediatore che egli svolse durante il
"Grande Scisma", la lunga e travagliata contrapposizione, iniziata nel
1378, di papi e antipapi alla guida della Chiesa. Carlo Malatesta, sostenendo l'esigenza di ridare alla Chiesa la sua unità sotto un unico Papa, ottenne,
al Concilio di Costanza, del 1415, la rinuncia di ben tre pontefici, sostituiti, due anni dopo, da Papa Martino V, il quale confermò, nel 1419,
Carlo nell'incarico di rettore di Romagna, aggiunse Osimo, Sarsina e altri territori al Vicariato ed assegnò, come vitalizio a Pandolfo III le città di
Brescia e Bergamo. Nel frattempo Carlo Malatesta, impegnato a combattere in Umbria e nelle Marche contro i signori locali appoggiati dal duca di Milano, fu fatto
prigioniero da Braccio di Montone. Il riscatto pagato per liberarlo ridusse notevolmente le finanze dei Malatasta. Tuttavia Carlo Malatesta, tornato a Rimini,
diede subito inizio alla sistemazione del porto alla foce del fiume Marecchia, per ridare impulso ai traffici commerciali della città. Nel 1424
Carlo fu nominato Capitano generale dei Fiorentini in guerra contro il duca di Milano. Fatto prigioniero, fu portato a Milano, dove fu accolto con
grande considerazione dal duca di Milano. Quest'ultimo, con il quale Carlo malatesta stipulò un accordo con il quale si impegnava a restituire i territori e le
città lombarde conquistate dai Malatesta, gli restituì i domini di Romagna e Toscana a lui sottratti da Iacopo della Pergola.
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