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MASTIN VECCHIO MALATESTA E FIGLI
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STORIA RIMINI
STORIA MEDIOEVALE RIMINI
Malatesta da Verucchio ed i suoi figli
Malatesta da Verucchio, definito da Dante nell'Inferno"'l Mastin Vecchio”e
detto anche “il Centenario", a motivo della sua longevità – visse, infatti,
dal 1212 al 1312 – fu, durante la giovinezza, chiamato anche l'Audace, a
motivo del suo coraggio. Secondo la consuetudine dell'epoca, i suoi
matrimoni e quelli dei suoi figli e figlie gli consentirono di stringere
alleanze politiche e militari e di accrescere il potere dei Malatesta. La
sua prima moglie, sposata verso il 1247, fu Concordia, che morì nel 1265,
figlia di una donna dell'illustre famiglia ghibellina riminese dei Parcitadi,
e di un visconte imperiale che aveva lungamente operato a Rimini. Nel 1266
Malatesta da Verucchio ricevette una forte somma come dote della sua futura
moglie Margherita dei Paltonieri da Monselice, nipote dell'allora rettore e
legato apostolico della marca e del ducato di Spoleto. Dal matrimonio con
Concordia nacquero tre figli maschi, Giovanni lo Sciancato o Gianciotto,
Paolo il Bello (Paolo e Francesca), e Malatestino dall'Occhio. I matrimoni di Paolo il Bello, che sposò, nel
1269, Orabile Beatrice, unica figlia ed erede del conte di Ghiaggiolo, e di
Gianciotto, che sposò, invece, Francesca da Polenta (Paolo e Francesca), figlia di Guido da Polenta, grato
ai Malatesta per l'aiuto fornitogli nella conquista della signoria di
Ravenna, ebbero fine, dando origine a numerose vendette incrociate, con la
tragedia di
Paolo e Francesca, immortalata da Dante Alighieri nella Divina
Commedia. Malatestino ed un altro figlio maschio di Malatesta da Verucchio,
Pandolfo, sposarono due abbienti cittadine di Rimini, mentre le figlie Rengarda, Maddalena e Simona sposarono rispettivamente Francesco Manfredi,
signore di Faenza, Bernardino da Polenta, fratello di Francesca e Marco,
conte di Cunio, contribuendo anch'esse ad accrescere il potere politico ed
economico della famiglia.
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