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MALATESTA NOVELLO
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STORIA RIMINI
STORIA MEDIOEVALE RIMINI
I Malatesta nel Quattrocento: Malatesta Novello
Morto il beato Galeotto Roberto Malatesta il potere della casata dei Malatesta rimase
ai fratelli Domenico, che si denominò in seguito Malatesta Novello, e Sigismondo, i quali, per qualche tempo, tennero la signoria assieme.
Malatesta Novello ebbe Bertinoro, Meldola, Roncofreddo, Sestino, Sarsina, Cervia e soprattutto Cesena. Nel 1433 Malatesta Novello ed il fratello
furono armati cavalieri dall'imperatore Sigismondo. Nel 1439 egli prese parte, assieme a Francesco Sforza, alla Lega stretta fra Venezia, Firenze
ed il Papa contro il duca di Milano, al servizio del quale passò nel 1437, in opposizione ai nemici di quest'ultimo, ma non alla Chiesa, mentre il
fratello Sigismondo rimase con la Lega e la Chiesa. Fra i due fratelli fu stretto un patto in base al quale i territori che uno dei due avesse perso
sarebbero andati all'altro. Nel 1445, Malatesta Novello e Sigismondo, dopo un periodo di contrasti spesso apparenti, difesero assieme i loro domini
marchigiani. Nel 1447 Malatesta Novello sposò Violante da Montefeltro, che gli portò in dote parte del Montefeltro e San Leo. Ammalatosi subito dopo le
nozze tornò a Cesena per curarsi, senza riuscire però a rimettersi mai più completamente. Nel 1452 egli incontrò a Mantova Federico III e lo seguì a
Roma per l'incoronazione imperiale. Nel 1453 mandò truppe contro il re di Napoli, il quale, a sua volta, inviò Niccolò Piccinino e le sue truppe a
devastare i domini dei Malatesta. Nonostante fosse malato, Malatesta Novello partecipò, nel 1463, col fratello Sigismondo alla battaglia di Cesano. Papa
Pio II inviò, quindi, per rappresaglia, Astorgio Manfredi a devastare i domini dei Malatesta. Malatesta Novello fu salvato solamente
dall’intervento del cognato Federico da Montefeltro duca d'Urbino, il quale convinse il Papa a rivolgere le ostilità verso il solo Sigismondo e Malatesta Novello a fare la pace, con Pio II. La pace fu stipulata il 4
ottobre 1463. Gli accordi di pace prevedevano che i domini di Malatesta Novello passassero alla Chiesa nel caso in cui questi fosse morto senza
eredi maschi. Ciò avvenne, senza che i Malatesta potessero opporvisi, nel 1461, alla morte di Malatesta Novello.
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