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LINEA GOTICA
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Linea Gotica
STORIA RIMINI
STORIA MODERNA RIMINI
La Linea Gotica
I Tedeschi, costretti alla ritirata verso Nord, poiché l'esercito degli Alleati anglo-americani stava risalendo la penisola italiana, tentarono
un'estrema difesa lungo la Linea Gotica, uno sbarramento naturale lungo 320 chilometri, rafforzato nei punti più deboli da opere di fortificazione, che correva lungo la dorsale appenninica tra Toscana e Romagna. La città di
Rimini, centro strategico di grande importanza lungo la Linea Gotica, fu, quindi occupata dall’esercito tedesco, che fortificò tutti i punti strategici. Sull'Adriatico, davanti alla Linea Gotica - denominata da
Adolf Hitler,
nel 1943, Linea degli Appennini, nel febbraio del 1944 Linea Gotica e, nel giugno del medesimo anno,
Linea Verde - i Tedeschi allestirono, infatti, sul torrente Arzilla, una seconda linea, chiamata
Linea Rossa, mentre a circa 20 chilometri di distanza correva una terza linea, anch'essa denominata Linea Verde. Per proteggersi da eventuali sbarchi sulla costa di Rimini, i Tedeschi approntarono inoltre la
Linea Galla Placidia,
che correva lungo la costa. Due armate alle dipendenze del maresciallo Albert Kesserling difendevano la Linea Gotica. Nel settore adriatico si trovava la 10° armata del generale
Heinrich von Vietinghoff-Scheel,
composta da 14 divisioni e mezzo, alle quali se ne aggiunsero, durante l'offensiva, altre sette. I Tedeschi, benché ben equipaggiati individualmente, erano però inferiori agli Alleati in numero, mezzi pesanti ed artiglieria.
Essi, inoltre, non disponevano di alcun aereo. Il Comandante Supremo Alleato, invece, il generale
Sir Harold R. Alexander, il quale oppose ai Tedeschi, in Toscana, la 5° Armata Americana del generale
Mark W. Clark, e,
sull'Adriatico, l'8° Armata Britannica del generale Oliver Leese, disponeva complessivamente di circa 900.000 uomini, compresi i
partigiani italiani, e poteva contare sullo strapotere dell'aviazione e della marina alleate e sul fattore sorpresa. Sir Harold R. Alexander decise, quindi, sferrando un potente attacco sull'Adriatico, di cogliere di sorpresa il maresciallo Albert Kesserling per costringerlo a spostare tutte le sue truppe lungo la costa, ove in seguito sarebbero state
accerchiate alle spalle, con una mossa a tenaglia, anche dalla 5° armata americana del generale Mark W. Clark. Due sole divisioni Tedesche controllavano la linea del
fiume Metauro. Il 25 agosto 1944 il generale Alexander fece avanzare contro di esse ben dieci divisioni e quattro brigate corazzate autonome. Durante i primi giorni dell'attacco non ci furono azioni di combattimento degne di nota, poiché i Tedeschi, che si stavano ritirando
sulla Linea Rossa, non si erano resi conto dell’imponenza dell’attacco. Solamente il 28 agosto del 1944 il maresciallo Albert Kesserling, cadendo nell'inganno, fece spostare le truppe sul fronte adriatico, lasciando
scoperto il fronte appenninico. Le truppe del generale Leese avanzarono, tuttavia, quasi senza combattere, credendo che Rimini fosse ormai già presa. I soldati Canadesi, fiduciosi, procedevano cantando "A mezzogiorno a Rimini",
mentre i Tedeschi in ritirata si posizionavano a Misano Adriatico e Riccione.
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