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BATTAGLIA DI RIMINI

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STORIA RIMINI

STORIA MODERNA RIMINI

La battaglia di Rimini

La fase offensiva lanciata dall'esercito Alleato anglo-americano allo scopo di sfondare la Linea Gotica sull'Adriatico, chiamata in codice "operazione Olive", è passata alla storia come "Battaglia di Rimini. "Essa, paragonabile alle battaglie di Cassino ed El Alamein, fu una delle più grandi battaglie combattute nel Mediterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale, e la più grande fra le battaglie combattute in Italia. Durante la battaglia di Rimini, che iniziò in sordina il 25 agosto 1944 sul fiume Metauro e finì il 29 settembre 1944 con l’arrivo dell’esercito degli Alleati a Savignano sul Rubicone, vi furono combattimenti particolarmente cruenti e sanguinosi nei pressi di Coriano e Rimini. Complessivamente vi furono, infatti, circa 60.000 vittime, tra morti, feriti e dispersi. A Coriano si combatterono due aspre battaglie, la prima delle quali ebbe inizio il 4 settembre 1944 sul crinale ove erano posizionate le divisioni tedesche migliori. Dopo tre giorni di inutili tentativi di sfondamento e numerose perdite sia umane che di mezzi, alla sera del 6 settembre 1944 il generale Oliver Leese decise di aggirare la collina e sorprendere i tedeschi alle spalle. Ebbe quindi termine la prima battaglia di Coriano. Il generale Oliver Leese decise poi di risalire il fiume Conca tra Gemmano e Croce. Anche in queste ultime due località i Tedeschi opposero un'accanita resistenza. Croce fu conquistata solo dopo tre giorni di sanguinosi scontri, mentre a Gemmano i Tedeschi resistettero agli incessanti attacchi di tre divisioni alleate, ritirandosi solamente dietro ordine superiore durante la notte tra il 14 ed il 15 settembre 1944, quando oramai Coriano era già stata conquistata – con la seconda battaglia di Coriano – dagli Anglo-Canadesi, rimessisi in movimento con tutto il fronte alleato il 12 settembre. Gli Alleati avanzarono, quindi, verso l'ultima linea di difesa tedesca nella pianura padana, la Linea Gialla, che correva per 20 chilometri da San Marino a Rimini ed alla quale era legato il destino della campagna d'Italia. La battaglia della Linea Gialla ebbe inizio nella valle del fiume Ausa il 17 settembre 1944. Vi fu un eccezionale dispiegamento di forze. Ben 8 divisioni tedesche erano schierate in difesa della città di Rimini, mentre lungo la costa avanzavano i Canadesi, la 3° brigata greca di montagna del colonnello Tsakalotos, agli ordini dei Canadesi, e la 4° divisione di fanteria britannica al comando del generale Ward. Dopo tre giorni di sanguinosa ed accanita battaglia, i soldati turcomanni cedettero all'attacco dei battaglioni canadesi Seaforth Highlander of Canada e R.22ème R., Loyal Edmonton che avevano portato rinforzi allo Hastings and Prince Edward Regiment ed al West Nova Scotia Regiment. Durante la mattinata del 20 settembre 1944, invece, a Montecieco i Tedeschi annientarono la carica corazzata del Queen's Bays Regiment. Nonostante questo successo, nel pomeriggio del medesimo giorno il maresciallo Albert Kesserling diede l'ordine di abbandonare la città di Rimini poiché la situazione era disperata. Si deve solamente all'atto di coraggio e di grande coscienza di Willi Traseger, sconosciuto maresciallo dei genieri paracadutisti tedeschi, se ancor oggi possiamo ammirare l'Arco d'Augusto ed il ponte di Tiberio, simboli di Rimini. Egli, infatti, a rischio della sua stessa vita, disobbedì all'ordine di distruggere i due monumenti durante la ritirata.

 

 

 

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